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La crisi della coppia: ritrovare il nostro progetto


La crisi della coppia mette in risalto un problema sempre più drammatico dal punto di vista sociale e familiare, quello della crescente fragilità del sistema-coppia come istituzione.


Alla metafora dell’”amore cieco” di antica memoria si è andata sostituendo una visione senz'altro meno romantica ma più concreta dell’”amore cauto”.


Il termine cauto ci aiuta a riflettere anche su un altro aspetto del tutto moderno, ossia che, non esiste più un periodo critico nell'evoluzione del rapporto di coppia.


Assistiamo a separazioni precoci in fase di “rodaggio”, magari dopo aver sperimentato una brevissima convivenza. E, ancora, la rottura di coppia è conseguente all'arrivo di un primo o di un secondo figlio. In altre, la separazione mette fine a venti o trenta anni di vita in comune.


Inoltre, l'unione matrimoniale, un tempo “fatto sociale” ora è diventata più “impresa personale”.


Nel tempo è cresciuto il risalto dato all'intimità tra i partner, caratterizzata dal fatto che ognuno dei protagonisti manifesta all'altro ciò che prova, pensa e sente, e si aspetta di ricevere empatia, comprensione, condivisione e sostegno. La relazione di coppia è perciò investita di alte aspettative, richieste e fortemente idealizzata.


Proprio per questo risulta facilmente soggetta a delusione e, in un contesto di debolezza del vincolo formale, esita di frequente nella rottura.


Sembra ampiamente superato il copione sociale imperniato sull'ipocrisia del mantenere il legame a tutti i costi, anche quando vengono a mancare autenticità e rispetto reciproco. Ma, se da una parte non si rimane più insieme per salvare le apparenze, è più facile, d’altro canto, demordere e separarsi quando l’intesa di coppia viene a mancare.


Mantenere vivo un rapporto coniugale nel tempo richiede di abbandonare l’intimità fusionale (l’antico detto recita “sei la mia metà”) per scoprire come far incontrare “due unità” capaci di dialogare in modo armonico e duraturo.


La terapia può essere utile nell'aiutare la coppia a “guardare insieme” il proprio progetto di vita arenato e decidere sul suo destino.


Molto spesso quando il progetto fallisce ma i coniugi non riescono a prendere atto di una situazione insostenibile, è molto probabile che siano i figli a “mettere il dito nella piaga”, forzando il sistema familiare verso una soluzione, qualunque essa sia.


L’esperienza di lavoro terapeutico con le coppie e con le famiglie permette di individuare (e dare voce) nei sintomi di un bambino o di un adolescente il riflesso delle difficoltà relazionali della coppia.


Quest’ultime se, ben affrontate, non solo porteranno i genitori ad una riflessione sul proprio rapporto, ma aiuteranno l’intero nucleo familiare ad attivare risorse per un cambiamento in positivo, per tutti.


Per noi terapeuti, il processo terapeutico, è un’occasione speciale per riflettere su “dove siamo” noi rispetto ai nostri legami di coppia e alle nostre famiglie.

Di queste riflessioni e delle nostre trasformazioni personali dovremmo essere profondamente grati a chi ci consulta per le proprie difficoltà relazionali: in questo senso la terapia diventa incontro e crescita proficua.

Scrivimi per un consulto roberta.piva@gmail.com o chiama il 348 8634123



Bibliografia


Andolfi M. (a cura di), La crisi della coppia. Una prospettiva sistemico-relazionale. Raffaello Cortina Editore, Milano, 1999

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